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Unité d'Habitation de Marseille, l'incredibile progetto di Le Corbusier

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Non c'è dubbio sul fatto che Le Corbusier sia stato uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo, con le sue innumerevoli opere passate alla storia per la grande originalità e funzionalità. Oggi ne scopriamo una particolarmente interessante.
Unité d'Habitation de Marseille, l'incredibile progetto di Le Corbusier
Ultimo aggiornamento: 19 maggio, 2020

Oggi scopriamo una delle opere più interessanti dell’architettura avanguardista del ventesimo secolo, la nota Unité d’Habitation de Marseille. L’opera ci permetterà di scoprire nuove formule di distribuzione degli spazi e di organizzazione dell’architettura da un punto di vista funzionale.

Guardandola, si ha la sensazione di una costruzione basata su una trama di piani disposti in orizzontale e divisi in moduli dalla chiara formazione lineare. Non si può parlare di simmetria, ma senz’altro di ordine e precisione.

È attraverso opere di questo calibro che appare chiaro come l’architettura possa offrire moltissime possibilità diverse. La creatività che caratterizza la Unité d’Habitation de Marseille è chiara fin dalla facciata esterna, molto visibile.

Ma come scopriremo, anche l’interno riserva una serie di design totalmente innovativi. Scopriamo di più sull’opera Unité d’Habitation de Marseille di Le Corbusier.

La storia dell’Unité d’Habitation de Marseille

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Edificio Marsiglia / moleskinearquitectonico.blogspot.com

Grazie alla sua originalità, l’Unité d’Habitation de Marseille è una costruzione diventata senza dubbio un punto di riferimento storico per l’architettura. Non ha precedenti e rappresenta alla perfezione la bravura del suo architetto, Le Corbusier.

L’ideazione del progetto ebbe inizio al termine della Seconda Guerra Mondiale, mentre la costruzione iniziò nel 1951 nella città di Marsiglia (Francia). L’opera fu completata in cinque anni, considerando però alcune pause dovute alla mancanza di fondi.

Si può parlare di un edificio maestoso che non vuole affatto simulare i grattacieli statunitensi né i grandi edifici urbani. Il principale proposito è lavorare su alcuni concetti artistici mai realizzati prima d’allora. Lo si può definire un vero e proprio campo di prova.

La geometria risolverà i problemi dell’architettura.

-Le Corbusier-

Cosa vuole ottenere l’artista?

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Architettura abitativa / atfpa3y4.wordpress.com

Osservando l’edificio può sorgere spontanea una domanda: quali erano le intenzioni di Le Corbusier con questa costruzione? Bisogna prestare attenzione agli aspetti esterni ed interni, che si uniscono permettendo all’edificio di assumere significato nella sua totalità. Ecco alcune caratteristiche:

  • Si sviluppa il concetto di modulo allo scopo di creare un sistema di proporzioni che appaia evidente e che si adatti, così, all’essere umano. Un sistema completamente diverso da quello decimale. Ricerca del razionalismo.
  • È stato definito un campo di prova che ha spianato la strada al concetto dei moduli in architettura.
  • Il principale obiettivo è adattare l’edificio ai suoi residenti, distribuendo i servizi in modo da creare il maggior comfort e stabilità.
  • In altre parole, si crea il principio di autosufficienza, favorendo la circolazione interna, economizzando gli spazi e ottenendo maggior funzionalità.
  • I diversi toni cromatici sulla facciata aumentano il dinamismo estetico dell’edificio.

Morfologia strutturale

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Unità abitativa / modernistarchitecture.blogspot.com

L’edificio stesso è un’unità, ovvero un grande blocco di cemento diviso in unità abitative che garantiscono le proporzioni idonee per l’adattamento dell’essere umano.

  • Può ospitare fino a 1600 persone.
  • Le dimensioni dell’edificio sono 140 metri di larghezza, 24 di profondità e 56 metri di altezza.
  • Ogni piano ha 58 appartamenti per un totale di 337. Per poter accedere a ciascuno esiste un corridoio interno che permette la corretta distribuzione dei residenti.
  • A sua volta i vicini possono godere di spazi comuni che includono servizi di svago, ristoranti, lavanderie, auditorium e molto altro.
  • Si solleva su una serie di pilastri che permettono di sfruttare lo spazio sottostante occupato da prati e giardini.
  • Il cemento è stato scelto in quanto materiale resistente che permette vari tipi di lavorazione. Secondo questa concezione verrà usato per tutto il ventesimo secolo, come dimostrano gli architetti della Scuola di Chicago.

L’architettura deve avvicinarsi all’ingegneria senza rinunciare alle emozioni.

Il significato dell’opera Unité d’Habitation de Marseille

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Interni Unité d’Habitation de Marseille / elviajero.elpais.com

Il principale obiettivo alla base della creazione di questo edificio è creare uno spazio abitabile che garantisca una serie di servizi di base fondamentali per le persone; creare una struttura funzionale che vada incontro all’uomo e gli permetta di adattarsi senza rinunciare a ciò che gli è necessario per vivere.

Stiamo parlando dell’importanza del concetto di autonomia all’interno dell’architettura, creando un complesso i cui abitanti non debbano uscire di casa per trovare ciò di cui hanno bisogno. Tutto questo può riassumersi con un’unica parola: autosufficienza.


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Tournikiotis, Panayotis: La historiografía de la arquitectura moderna, Madrid, Celeste, 1999.