Il favoloso mondo di Amélie: i colori del film
Nel 2001, il regista e sceneggiatore Jean-Pierre Jeunet ha sorpreso tutti con il suo celebre il favoloso mondo di Amélie, film che si spicca per le tonalità cromatiche utilizzate per raccontare la storia di una giovane donna. Film romantico, originariamente scritto per essere interpretato da Emily Watson, ma l’attrice inglese rifiutò l’invito a causa della sua difficoltà con il francese.
La difficoltà nel trovare una nuova interprete, portò Jean-Pierre Jeunet ad affidare il ruolo di Amélie ad Audrey Tautou. Ma l’attrice francese si rivelò una fantastica protagonista, dando vita una magistrale interpretazione di Amélie. Nelle prossime righe analizzeremo nel dettaglio, il significato dei meravigliosi colori che contraddistinguono il favoloso mondo di Amélie.
Il favoloso mondo di Amélie
La pellicola ruota intorno alla vita di Amélie Poulain, raccontata da un’onnipresente voce narrante. Amélie è una donna particolare con un destino meraviglioso, segnato dalle più svariate circostanze, spiegate nel corso del film.
Suo padre, medico di professione e dal carattere freddo, è assolutamente convinto che la ragazza soffra di un problema al cuore. Ma il problema cardiaco risiede nell’accelerazione del battito ogni volta che suo padre la visita.
A causa di questa situazione, stabilisce che Amélie venga istruita a casa da sua madre, insegnante di professione e ipocondriaca. Sfortunatamente, la madre di Amélie muore in un modo terribile, schiacciata da una donna suicida a Notre Dame.
L’evento porta il padre a chiudersi maggiormente in se stesso, dedicandosi con dedizione alla cura del piccolo mausoleo della moglie in giardino. Isolata dal mondo e senza contatti sociali, la piccola Amélie coltiva la sua immaginazione. Ciò la porta a sviluppare un curioso interesse per i piccoli dettagli e per i piaceri della vita.
Raggiunta la maggiore età, Amélie lascia la casa paterna. Il suo mondo si trasferisce nel suo piccolo e vecchio appartamento, circondato da personaggi singolari. Madeleine, la portiera, il fruttivendolo Collignon e il suo aiutante Lucien, il mendicante cieco che vaga dalla metropolitana al caffè.
Ma il suo vicino preferito e verso il quale prova un affetto speciale è Raymond Dufayel, pittore e appassionato del dipinto “La colazione dei canottieri”, di Renoir. Egli è affetto da una malattia rara, che gli è valsa il soprannome di “l’uomo di vetro“.
Amélie lavora al “Café des 2 Moulins” con Suzanne, la proprietaria; Georgette, la tabaccaia ipocondriaca e Gina, la sua collega cameriera. Anche i clienti che frequentano il caffè sono a loro volta speciali.
Amélie, la benefattrice
Amélie cerca di aiutare gli altri a sistemare la propria vita senza farsi notare, ma ciò non sembra essere sufficiente. In fondo, Amélie, non si prende troppa cura della sua stessa vita.
Inoltre, in tutto il film troviamo riferimenti a diversi artisti e movimenti, a volte direttamente sulla scena (i quadri appesi nella stanza di Amélie o il dipinto di Renoir), o tramite indizi che alludono e opere o stili emblematici
Il favoloso mondo di Amélie: i colori
Nel complesso, si tratta di un film molto espressivo, sia esteticamente che nella storia, inclusa l’affascinante colonna sonora. Spicca la strategica selezione nella tavolozza dei colori voluta dal regista Jeunet.
Lo stesso regista afferma di essersi ispirato al pittore brasiliano Juárez Machado. I colori più ricorrenti nel film sono il rosso, il verde e il blu. Ciascuno di essi viene utilizzato per mostrare le specifiche emozioni dei personaggi. In diverse interviste, il regista ha ammesso che il suo intento era quello di realizzare ogni scena come un dipinto, un dipinto da ricordare.
Possiamo inquadrare le emozioni attraverso i colori che appaiono nel corso del film. Il rosso è il segno del temperamento caldo e amorevole della piccola e dolce Amélie.
Nell’appartamento di Amélie prevalgono le tonalità rosse e il suo abbigliamento oscilla tra le diverse combinazioni di questo colore. Inoltre, possiamo vedere sprazzi di rosso nella cabina telefonica dove incontriamo Nino, l’amore di Amélie o nel cappello dello gnomo del padre di Amélie.
Il colore verde è utilizzato in contrasto al rosso in diverse scene della storia. Amélie abbina indumenti rossi con altri verdi. Anche la cabina telefonica rossa dove incontriamo Nino contrasta con l’ambiente verde della metropolitana di Parigi.
I toni del blu ci mostrano il lato triste e solitario di Amélie, da sempre timida e solitaria, in cerca di amore. Tra gli oggetti di Amélie troviamo una piccola lampada a forma di fungo blu. Inoltre, in alcune scene, Amélie e Nino usano dei cartelli blu per comunicare.
Il favoloso mondo di Amélie: luce e fotografia
Non bisogna dimenticare l’eccellente lavoro del direttore della fotografia, Bruno Delbonnel. Il quale, con l’uso di obiettivi grandangolari cerca di comunicarci la solitudine e l’isolamento emotivo di Amélie. Sono altrettanto notevoli i movimenti di camera, con travelling che terminano con un primissimo piano del personaggio.
Per quanto riguarda invece l’illuminazione, essa è tenue e giallastra, anche nelle scene girate di giorno. Per tale ragione, il film dà l’impressione di essere girato nelle ore del tardo pomeriggio.
Inoltre, si fa largo uso di effetti speciali per mostrare aspetti fantastici, suggerire sentimenti o pensieri del personaggio.
In conclusione, si può affermare che il regista Jean-Pierre Jeunet abbia cercato di mostrarci il lato più romantico e meraviglioso di Parigi attraverso l’uso di questi colori, i colori di Amélie Poulain.
È davvero impressionante vedere come Jeunet abbia impiegato l’organizzazione e la distribuzione di elementi come la luce e il colore per rivelare le emozioni del mondo di Amélie.