Palestra Maravillas a Madrid, un classico dell'architettura
La palestra Maravillas è un classico dell’architettura moderna spagnola, costruito nel 1962. L’edificio si trova a Madrid ed è il frutto della ricerca di soluzioni rispetto alla difficile topografia del terreno.
Il progetto si sviluppa su un dislivello di quasi 12 metri tra le vie Guadalquivir e Joaquín Costa a Madrid. De la Sota si propose un programma complesso e completo e riuscì a compierlo abilmente.
Il progettista ripose particolare attenzione ai dettagli costruttivi e sviluppò l’edificio attraverso una modulazione pensata con cura. Questo sistema si vede riflesso nelle finestre dell’edificio, dando un’idea chiara dell’insieme.
Situata su un terreno fortemente in dislivello, la scuola Maravillas commissionò l’ampliamento della sua sede e la costruzione della palestra all’architetto Alejandro de la Sota.
La situazione del suolo rendeva necessaria la costruzione di una struttura di tipo polisportivo o di una palestra. Si doveva dunque creare un edificio di grande volume, con un unico grande spazio e con una sola fonte di luce laterale.
La grande riuscita dell’architetto si deve all’aver sfruttato il pendio del terreno, creando un’opera d’arte ancora ammirata, la palestra Maravillas.
Il concetto dietro alla palestra Maravillas
La palestra Maravillas è senza dubbio uno degli edifici più significativi dell’architettura spagnola del secolo scorso. L’idea nacque per sanare il dislivello di 12 metri che esisteva tra la scuola e la via Joacquín Costa. L’intero progetto della palestra si sviluppa intorno all’estensione del cortile della scuola ubicato sulla parte superiore.
Il tetto della palestra è composto da un sistema di travi perpendicolari alla facciata che crea lo spazio per varie aule tutte illuminate, come la palestra, dallo stesso vano laterale della facciata.
Le aule nel soffitto della palestra utilizzano la forma parabolica delle travi per acquisire una disposizione tipo auditorium. La facciata è un modello di astrattismo e austerità, priva di uno stile ben definito, ma non indifferente all’interno del suo contesto urbano.
Esternamente alla facciata troviamo una serie di balconi vetrati, che restituiscono il riflesso della città al grande prospetto dell’edificio. La parte bassa della facciata è invece occupata dal muro di mattoni rossi che si estende dal cortile.
È così che si crea un incredibile dialogo tra gli ampi vani e i mattoni, tra il tetto e il suo lucernario inclinato, tra i balconi e la struttura metallica. L’obiettivo di Alejandro de la Sota era ottenere, attraverso un’architettura semplice, la purezza delle forme e dei materiali.
“Mi è sempre piaciuto parlare di architettura come di una forma di divertimento; se non la fai con allegria non è architettura. L’allegria è l’architettura stessa, la soddisfazione che si sente. L’emozione dell’architettura fa sorridere, fa ridere. La vita no”
-Alejandro de la Sota-
Programma architettonico della palestra Maravillas
Accessi
Nella palestra troviamo due accessi, uno inferiore dalla strada e uno superiore dal cortile della scuola, ovvero dal soffitto della palestra.
Cantina
Nella cantina, al livello della strada, troviamo gli spogliatoi, una piscina climatizzata e un campo per l’allenamento dei ragazzi, utilizzato per l’hokey su pattini.
Piano terra
Al pieno terra troviamo un campo per usi molteplici (come pallacanestro, pallavolo, pallamano), oltre agli uffici dei professori di ginnastica e degli allenatori.
Tra il primo e il secondo piano
Qui si trovano una serie di saloni per eventi. Questi spazi vengono usati per vari scopi, dalle riunioni degli antichi alunni fino a lezioni di materie specifiche come quelle di psicotecnica.
Piano più alto
Al piano più alto si trovano aree di supporto all’apprendimento, come il Museo di Scienze Naturali e Fisica, così come sale per conferenze. Troviamo anche saloni dedicati ai giochi, alla musica e alla lettura.
Cortile superiore
Infine, sul soffitto della palestra, nonché la continuazione del cortile originale della scuola, si possono praticare sport e giocare all’aria aperta.
Struttura della palestra Maravillas
Nella cantina troviamo una struttura in calcestruzzo, mentre il resto della struttura è in ferro e dal design semplice. De la Sota posiziona un pilone nella facciata e un altro in prossimità del dislivello del terreno. A questi piloni si appoggia una spessa trave triangolare, con la parte superiore dritta e l’inferiore ricurva.
Nella zona del campo si trovano pilastri di otto metri di altezza, intervallati ogni sei metri. Questi pilastri sopportano una trave a mo’ di ponte di 20 metri di longitudine.
Sotto questa trave si trova la palestra vera e propria, che approfitta della maggior altezza delle estremità per creare degli spalti nella zona nord, mentre dalla parte opposta si lascia libero spazio all’entrata della luce naturale.
Ecco dunque che l’architettura di Alejandro de la Sota si mostra laconica e austera, di qualità magnifica e meritevole di fare la storia. La palestra Maravillas è il simbolo di un’epoca brillante per l’architettura del ventesimo secolo.