Social housing, la proposta di Alejandro Aravena

L'architettura di Alejandro Aravena è uno strumento contro la disuguaglianza sociale. I progetti di social housing sviluppati dal suo studio, attraverso il concetto di casa evolutiva, rappresentano una pietra miliare in questo campo.
Social housing, la proposta di Alejandro Aravena

Ultimo aggiornamento: 06 novembre, 2019

Alejandro Aravena, architetto cileno, è diventato famoso per il suo approccio innovativo in tema di social housing. Le opere di edilizia popolare di Aravena si fondano sul concetto di edificio evolutivo.

Uno dei suoi progetti più importanti è forse la casa espandibile (Casa Incremental), che consiste nel costruire solo metà dell’abitazione, lasciando l’altra parte alla libera iniziativa dell’inquilino. Come direttore dello studio Elemental, Aravena ha affrontato e gestito diverse situazioni critiche, sia climatiche che sociali.

Per l’architetto cileno il tema dell’edilizia popolare non è solo un problema di metri quadri. I suoi progetti vanno ben oltre e tentano di risolvere anche gli aspetti propriamente qualitativi.

Aravena si impone, pertanto, di lavorare con lo stretto necessario scartando tutto il superfluo. Il suo pensiero si può riassumere in una frase: «L’edilizia popolare richiede un lavoro di qualità professionale, non di carità professionale».

Nel 2016 si aggiudica il Premio Pritzker, acquisendo di conseguenza fama a livello internazionale. Grazie a tale riconoscimento, si diffondono le sue idee e i suoi progetti di social housing per la popolazione svantaggiata.

Social housing di qualità

Edilizia sociale
Social housing / platformarquitectura.cl

Aravena sviluppa il concetto di “abitazione progressiva”, come risposta al budget ristretto destinato alla costruzione di alloggi popolari. Il progetto prevede la costruzione di una sola metà della casa.

L’idea di fondo del progetto è quella di andare oltre la normale ricerca di interesse sociale, con la costruzione di case a schiera o piccole abitazioni singole. La proposta consisteva nella costruzione di metà alloggio con una buona qualità strutturale e spaziale, ma allo stesso costo.

Lo studio, diretto da Aravena, progetta un’abitazione base, dotata di due stanze e di impianti sanitari, per uno spazio complessivo di 40 m². A partire da questa base, le famiglie potranno progressivamente costruire il resto della casa.

Alejandro Aravena sviluppa i suoi progetti di edilizia sociale con l’intento di offrire una casa a chi guadagna poco. Non solo disporre di alloggi di qualità, ma anche accedere a mutui sostenibili.

“Quando credi in qualcosa, devi avere sufficiente coraggio per andare avanti anche se le scelte che fai non seguono quelle del gregge.”

-Alejandro Aravena-

Quinta Monroy

Social housing a Quinta Monroy
Quinta Monroy / disenoarquitectura.cl

Il progetto denominato Quinta Monroy è il risultato della necessità di assicurare condizioni abitative minime a circa 100 famiglie. Di fatto, esse occupavano abusivamente da 30 anni un terreno di 0,5 ettari situato nel centro di Iquique, in Cile.

Uno dei limiti principali sorse al momento dell’assegnazione dei fondi. La cifra stanziata era piuttosto esigua, circa $ 7.500 a famiglia e avrebbe dovuto coprire i costi del valore del terreno, dell’urbanizzazione e della struttura.

In risposta a questa problematica, si stabilì che le case avrebbero avuto una superficie di 36 m², ovvero solo metà della casa. Gli inquilini si sarebbero fatti carico di eventuali future estensioni, potendo raggiungere i 70 m² per casa.

Il concetto di fondo è quello dello sviluppo verticale. L’edificio sarebbe potuto crescere in orizzontale al primo piano e in verticale all’ultimo. Partendo da queste premesse si è ottenuto ciò che ci si prefissava: la piena libertà di ampliare le abitazioni.

A fine lavori, a ogni famiglia è stato consegnato il 50% della casa, che includeva i servizi di base, come bagno, cucina, ecc. In caso di ampliamenti futuri, i servizi si sarebbero integrati senza alcun problema.

Il progetto include anche la sistemazione dello spazio collettivo, che è di proprietà comune, ma con accesso esclusivo ai residenti. Tale spazio permette il consolidamento della vita comunitaria, comprendendo aree gioco per i bambini e per riunioni di quartiere.

Social housing a Monterrey, Messico

Case popolari a Monterrey
Case popolari / platformarquitectura.cl

L’amministrazione di Nuevo León, in Messico, ha incaricato Elemental di progettare un gruppo di 70 case in un quartiere della classe media. Data la similitudine in termini di fondi e terreno, al precedente progetto di Iquique, decidono di applicare la stessa tipologia utilizzata a Quinta Monroy.

Con un budget maggiore, che ammontava a $ 20.000 per casa, fu deciso di applicare la stessa strategia del Cile. I fondi statali vennero utilizzati per costruire una metà di qualità della casa, quella più difficile.

Tale metà comprendeva la dotazione di base della casa e il collegamento verticale dei piani. Una delle caratteristiche rispettate dalla squadra di Aravena si centra sull’auto-costruzione, che garantisce la futura espansione della casa.

La proposta consiste in un edificio continuo di tre piani di altezza, seguendo la stessa tipologia applicata in Cile. A livello di sezione, si sovrappone un’abitazione orizzontale (primo livello) e un appartamento duplex (secondo e terzo livello).

Come nel caso di Quinta Monroy, alla fine dei lavori, viene consegnata la prima metà della casa di circa 40 m². L’abitazione del primo livello avrà la possibilità di essere ampliata fino a circa 58 m² e il duplex a 76 m².

Lo spazio della comunità risulta circondato dalla case, riducendo così la distanza tra la zona abitata e le aree verdi. Lo spazio è progettato in modo tale da garantire la cura delle aree, nonché di offrire un punto d’incontro per il quartiere.

Conclusioni

Aravena è un architetto molto impegnato, che ritiene che l’architettura sia uno strumento per trovare soluzioni. Attraverso i suoi progetti cerca di democratizzare l’accesso agli alloggi di qualità.

Infine, come segno del senso sociale di Aravena, egli ha reso pubblici i suoi progetti di edilizia sociale più emblematici affinché possano essere utilizzati liberamente.